Lo Zaffiro
Per il suo splendido colore azzurro i romani lo chiamavano Hyacinthus, come il fiore di giacinto. Considerato dagli antichi per il suo colore una “pietra d’aria”, era collegato direttamente al cielo, rappresentava il simbolo della giustizia divina, del coraggio e della fiducia nella vita.
Caratteristiche
Secondo come durezza solamente al diamante, lo zaffiro, dal punto di vista chimico cristallizza col sistema trigonale, ed è una pregiata varietà di corindone, la stessa famiglia del rubino.
In natura si presenta, oltre al blu, in vari colori: rosa, malva, verde, giallo, bruno oppure incolore. Sono tutti egualmente preziosi, anche se quello blu intenso e vellutato è quello più comunemente famoso e ricercato.
Giacimenti e miniere
I giacimenti più antichi si trovano in Sri Lanka, dove vengono estratti zaffiri di ottimo colore, dal celeste delicato al blu. Giacimenti altrettanto importanti si trovano in Birmania, in Thailandia, in Australia, in Cambogia ed in Madagascar. Rarissimi oramai sono gli zaffiri del Kashmir: se ne trovano pochissimi, ma il loro colore fiordaliso è considerato dagli esperti insuperabile.
Come scegliere la qualità
Come abbiamo detto, con il nome zaffiro viene riconosciuta la varietà blu del corindone con sfumature che vanno dall’azzurro al blu scuro. Per centinaia di anni il miglior tono di colore è stato considerato quello “blu manto di madonna”. Nella scelta di uno zaffiro scatta, come per le altre pietre, il fattore di qualità che gli esperti identificano innanzitutto nel colore, la cui saturazione ed intensità incidono in modo determinante sul suo valore, e poi la vivacità, la trasparenza, la lucentezza, la dimensione, il peso ed il taglio, dove troviamo come maggiormente diffuso quello a forma ovale o rotonda.